La decisione degli elettori britannici di abbandonare l’Unione europea appare basata in larga parte sul desiderio di “take control, riprendere il controllo” delle politiche migratorie. Ma presidiare militarmente i confini, espellere le persone, scoraggiarle dal fare ingresso sul territorio nazionale, sono tutte scelte politiche che comportano dei costi ingenti e che non sempre portano a dei risultati. Il mondo è pieno di tentativi falliti in tal senso, a partire dagli Stati Uniti nei quali il risultato di anni di politiche restrittive è la presenza di ben 11 milioni di migranti irregolari.
Fa il punto sulle difficoltà e sui miti del “migration control” un interessante articolo dell’avvocato britannico Susan Cox; si tratta di una lettura molto istruttiva anche qui da noi.
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